Per un’odontoiatria più ecologica [Rassegna stampa]
L’odontoiatria è dedicata alla promozione e al miglioramento della salute e del benessere orale e per raggiungere questi obiettivi i dentisti utilizzano una grande varietà di materiali e di strumenti. Purtroppo, tra questi possiamo elencare anche sostanze come metalli pesanti, rifiuti biomedici e plastica, che presentano potenziali sfide al problema ambientale. Può sembrare strano, ma l’odontoiatria ha un impatto notevole sul nostro pianeta a causa della grande quantità di rifiuti generati da varie procedure dentali.
Inoltre, la maggior parte dei passaggi clinici richiede l’uso di una grande quantità di acqua ed elettricità. Per questi motivi, l’idea di un’odontoiatria più ecologica si sta diffondendo e attira ogni giorno un numero sempre maggiore di professionisti e industrie.
L’odontoiatria “green” è un approccio ad alta tecnologia che riduce l’impatto ambientale delle procedure dentali, pur mantenendo l’obiettivo del benessere orale.
Infatti, ridurre gli sprechi, cambiare i modelli di consumo e limitare la quantità di sostanze chimiche avverse che entrano nell’aria di uno studio dentistico sono obiettivi realistici e realizzabili.
Alcuni dei metodi concreti per ridurre le “impronte di carbonio” dell’odontoiatria possono essere: riciclare separatamente le metà di carta e plastica della borsa per autoclave, usare le radiografie digitali invece dei tradizionali raggi X basati su pellicola, adottare disinfettanti e detergenti per superfici non tossici e biodegradabili e passare a luci LED invece delle lampade alogene.
Considerando che la maggior parte degli studi dentistici sono piccole aziende private che non hanno vantaggi finanziari o sovvenzioni per investire in pratiche rispettose dell’ambiente, la scelta di passare a una “odontoiatria verde” è essenzialmente lasciata alla coscienza dei dentisti privati.
Per questo motivo, sono necessarie ulteriori ricerche per trovare alternative ambientali convenienti per la pratica odontoiatrica, al fine di ridurre l’impatto sul nostro pianeta.
Per approfondire l’argomento, rimandiamo all’articolo originale in inglese del Prof. Lorenzo Breschi e del co-autore Edoardo Mancuso su Dentistry33.