Qual è la protesi giusta per me?
Il problema dell’edentulismo dentale è uno dei problemi più delicati che possono insorgere all’interno del cavo orale.
Le cause scatenanti possono essere molte e di diversa natura: si va dai traumi fino all’azione degenerativa di carie ed infezioni che, se non correttamente curate, possono condurre alla distruzione dell’osso mascellare o mandibolare. La sostituzione degli elementi perduti diventa allora necessaria per il ripristino delle normali funzioni masticatorie, fonative e respiratorie.
I cibi non adeguatamente masticati, infatti, possono portare a problemi dell’apparato digestivo e la posizione errata della lingua può compromettere la fonazione. Oltre a problemi fisici, anche l’estetica della propria bocca è essenziale: quest’ultima, infatti, può risultare danneggiata a causa di un sorriso “sdentato”.
Eppure l’edentulismo non rappresenta una malattia vera e propria, bensì la conseguenza irrimediabile di altre malattie che, giunte allo stadio finale, non sempre possono essere curate.
Ecco, allora, che la scienza odontoiatrica si avvale dell’aiuto di una delle sue tante branche: l’implantologia.
Quest’ultima, dal nome affascinante ma allo stesso tempo spaventoso, non è altro che una tecnica di impianto di viti di titanio che si fissano saldamente all’osso creando, così, la possibilità di ancorare protesi fisse.
Esiste la possibilità di inserire 4 o 6 impianti in titanio, a seconda della valutazione dell’odontoiatra, per ancorare poi la protesi soprastante in modo fisso.
La moderna implantologia differenzia i suoi interventi in due categorie, in base alla tempestività con cui vengono applicate le protesi sugli impianti: si parla così di carico immediato, quando l’applicazione della corona o della protesi è contestuale all’inserimento dell’impianto e di carico differito quando la protesi viene inserita dopo 3-6 mesi dal posizionamento dello stesso.
Sarà fondamentale il mantenimento accompagnato da visite trimestrali di controllo e igiene professionale.