Stop alle otturazioni d’argento, meno sicure e inquinanti [Rassegna stampa]

Le otturazioni in argento sono superate e potenzialmente dannose: lo afferma un recente regolamento europeo che ne vieta l’utilizzo per i bambini e le donne in gravidanza e in fase di allattamento e lo ribadisce sulla stampa anche l’AIC (Accademia Italiana di Odontoiatria Conservativa e Restaurativa) tramite il presidente Lorenzo Breschi.

Meno conservative e con potenziali residui di mercurio: ecco perché meglio evitarle

Attenzione, infatti, alle otturazioni dentali in amalgama d’argento, non più attuali in quanto meno conservative dei materiali estetici e a presunta tossicità per la presenza di mercurio. La necessità di intervenire sulla questione nasce dalla scarsa consapevolezza degli italiani. Secondo l’Aic, infatti, soltanto un italiano su quattro conosce le alternative all’argento. Il dato è emerso da un’indagine promossa dai dentisti e presentata nel corso dell’ultimo congresso nazionale che si è svolto a giugno a Bologna.

L’utilizzo di amalgama d’argento è da evitare in quanto oggi i nuovi materiali adesivi ed estetici dimostrano un’altissima performance clinica e longevità pari ai materiali metallici– dichiara Lorenzo Breschi –. I materiali di ultima generazione sono a base di resine organiche, cristalli di silicio o quarzo e si integrano al meglio con il colore del dente: sono i migliori per essere poco riconoscibili, perché permettono di risparmiare la porzione sana del dente e di agevolare eventuali nuovi interventi senza rischi“.

Dal 1 gennaio 2019 inoltre è entrato in vigore il provvedimento che impone agli studi dentistici l’utilizzo di un separatore per residui di amalgama contenente mercurio, nel caso in cui si rimuovano otturazioni in amalgama d’argento, per ridurne l’impatto ambientale.

Per approfondire: qui la versione online dell’articolo sul Corriere Adriatico (sotto: l’uscita stampa) e il comunicato stampa dell’AIC.

corriere adriatico